TITOLO: Dreamland Forest
AUTRICE: Romina Casagrande
EDITORE: Nulla Die
PAGINE: 193
PREZZO: 20,00€
VOTO: 🌟🌟🌟🌟🌠
TRAMA
Cosa accade quando il tuo più mortale nemico condivide lo
stesso tuo sangue, tanto simili da essere fratelli? Simaril è un gatto,
soltanto un cucciolo alle prese con una forma e un luogo che non gli
appartengono. Ma la sua anima è antica di secoli e conosce un segreto che a
nessun umano potrà mai essere svelato. E non è un caso se il suo vagabondare
tra le ere lo porta in un villaggio nascosto al resto del mondo da
un'impenetrabile foresta. Dove gli uomini adorano una strana, capricciosa Dea.
Tra le ombre della foresta di sacre querce Simaril troverà una creatura
preziosa, l'ultima della sua specie. Forze oscure, antiche come il mondo, sono
sulle sue tracce. Forze che insinuano il dubbio e confondono le menti,
nutrendosi di vite. Soltanto una scelta potrà salvare il suo protetto. Ma come
ogni scelta richiederà un sacrificio e un prezzo da pagare.
RECENSIONE
"Questa è la storia di Monte Sole"
E' così che inizia il libro, con una piccola introduzione che spiega il luogo in cui sarà narrata tutta la storia. Il primo personaggi che conosceremo sarà Simaril, apparentemente un semplice gatto ma che in realtà è vecchio di secoli e ha vissuto intere vite con sembianze differenti. Sarà attraverso lui che scopriremo molte delle cose di cui gli umani sono all'oscuro e sarà con lui che conosceremo Iworin, la nostra protagonista. Il suo popolo vive nascosto dall'intero mondo da una foresta in cui gli stranieri non si spingono ad attraversare a causa delle dicerie che raccontano di spiriti malvagi che infestano quelle terre ed è proprio grazie a queste fantomatiche dicerie che il popolo di Iworin ha sempre vissuto dopo anni di guerra in una pace indotta dal comando tenuto da parte dei druidi.
"Forse, un po' di magia nel mondo esisteva davvero.
E a volte era una magia cattiva che confondeva le menti e ci faceva
dubitare di noi stessi e delle nostre certezze.
Ma ce n'era un'altra, ancor più forte, che legava destini e
faceva incontrare le persone unendole per sempre."
Una figura importante è costituita da una sacerdotessa che rappresenta la voce della Dea e trasmette ai druidi e successivamente al popolo il volere della Dea in cui tutti credono, la voce è destinata ad essere trasmessa dalla sacerdotessa ad una bambina che puntualmente viene scelta dalla dea per mezzo della sacerdotessa una volta che questa diviene anziana. Iworin è la figlia di una donna che un tempo riusciva a sentire la Dea ma che a causa della sua nascita ha interrotto questo contatto e da donna che tutti amavano si è trasformata per il suo popolo in una traditrice o almeno è così che Iworin ricorda di aver sempre vissuto, isolata dal villaggio in una piccola capanna lontana dalle occhiate di scherno dei suoi compaesani è cresciuta con sua madre e in compagnia di Simaril e di Bejdì un suo caro amico divenuto aspirante druido. Le cose però si complicano quando Iworin spinta dal suo amico decide di andare in città per l'elezione della nuova piccola sacerdotessa e successivamente scappa a causa di un guaio combinato da Simaril che ha interrotto la cerimonia, a quel punto lei incontrerà al confine - costituito da un fiume che divide il suo villaggio dal resto della foresta - uno straniero che porta il nome di Erik. Con una guerra in procinto di scoppiare tra due regni vicini, l'incombenza di una scura minaccia e la scoperta di un segreto Iworin insieme a Simaril, Bejdì ed Erik dovranno riuscire a compiere la loro missione.
"A volte si deve scendere a patti e scegliere un po' di male
per non rinunciare completamente al bene.
L'anima, a volte, si deve sporcare
un po'. Si chiama sacrificio"
Ho amato letteralmente ogni singolo personaggio, il coraggio di Iworin, la determinazione di Erik, il carattere pacato ma forte di Bejdì e la speranza di Simaril sono le cose che più mi mancheranno. L'incondizionato affetto che ognuno di loro provava per qualcun altro era così palpabile che io stessa alle volte mi sono sentita inondar dal loro calore e spesso è stato difficile staccare gli occhi dalle pagine curiosa e impaurita da tutto ciò che sarebbe potuto capitare.
Lo stile di scrittura scorrevole e descrittivo ti tiene incollato alle pagine e ti sprona a continuare, una parola dietro l'altra fino ad arrivare al termine del romanzo dove ogni tassello si riunisce dando forma al quadro che si viene a formare sin dal primo capitolo.
Nulla è lasciato al caso e il finale ha fatto si che provassi un vuoto pazzesco, mi mancheranno tutti e ancor di più il piccolo Simaril per cui ho sempre fatto il tifo.
Questo è stato un libro che mi ha fatta ridere, urlare e che è riuscito a farmi versare qualche lacrime in una conclusione con i fiocchi che ti fa venire voglia di andare avanti e leggere gli altri volumi che compongono questa trilogia. Grazie a "Dreamland forest" sono riuscita a liberarmi dal blocco del lettore perciò ringrazio ancora una volta la casa editrice Nulla Die per avermi dato la possibilità di leggerlo, l'autrice per aver scritto questo gioiellino e non posso fare altro che consigliarvelo, sta a voi scoprire quale destino aspetta ai nostri personaggi e quale conclusione spetterà a Iworin e al suo popolo.
"Gli dei avevano un nome.
E respiravano, ridevano e baciavano da far girare la testa.
Ma forse, questo lo sapeva anche lui.
Tranne l'ultimo particolare.
Quello era mia soltanto."
Fatemi sapere se conoscete questo libro, cosa ne pensate o se avete intenzione di leggerlo, sono molto curiosa riguardo il vostro parere.
Vi auguro una buona giornata e noi ci sentiamo al prossimo post.
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