TITOLO: "Alla ricerca dell'isola perduta"
AUTORE: Stefano Giannotti
EDITORE: Altromondo
PAGINE: 139
PREZZO: 13;00€
VOTO: 🌟🌟🌟/5
TRAMA
Da Marsiglia, città di mare, Andrea, in compagnia del
capitano Achab, parte alla volta di un'isola perduta. Cosa c'è di strano?
Sull'isola gli incontri si susseguono con personaggi di cui non si riesce a
capire se siano usciti dalla letteratura o semplici omonimi ma con ciascuno di
essi intrattiene conversazioni di varia natura. Il ritorno a casa prevede
diversi scenari possibili in cui protagonista, narratore e scrittore si
intersecano a vicenda proponendo possibili soluzioni, perché alla fine la
letteratura è la dimostrazione che la vita non basta.
RECENSIONE
"A volte la vita riserva istanti
che si dilatano all'infinito."
La prima pagina del libro si apre con una riflessione o più che altro una decisione del nostro protagonista, Andrea, che decide di partire finalmente per Cracovia città che da anni aveva intenzione di visitare. Un imprevisto lo costringe però a rivedere i suoi piani, infatti a causa di un ladro e di un incidente stradale tutti lo considerano morto ma lui in realtà e vivo e vegeto e decidendo di mantenere questo suo status parte alla volta di Marsiglia. Il suo è un viaggio piuttosto strano perchè avrà sempre l'impressione di incontrare persone famose realmente esistite o facenti parte di svariate fiction/film. Conoscerà appunto tantissime persone e avrà modo di raccontare e sentirsi raccontar tante storie che contengono delle importante riflessioni e pensieri profondi che faranno spesso venir in mente ad Andrea dei ricordi che lui talvolta non definirà spesso tali, ma come scene create dalla sua mente.
" Quando un pensiero ti domina lo ritrovi
espresso dappertutto,
lo annusi persino nel vento."
Quando Andrea scoprirà dell'isola perduta sarà molto scettico ma non si farà intimorire dalle varie dicerie, il suo viaggio sarà surreale e irreale ma sarà pur sempre un bel viaggio che gli lascerà qualcosa. Lo stile di scrittura dell'autore è molto scorrevole e ho apprezzato veramente tanto alcune descrizione mentre altre hanno fatto apparire il romanzo come un libro di scuola, per via delle moltissime informazioni inserite al suo interno che a mio parere sonno apparse informative ma superflue. Ciò che mi ha fatto storcere il naso è stata la confidenza che Andrea da' ad ogni singolo personaggio e viceversa, sono rimasta sorpresa del fatto che per tutto il romanzo ci siano dialoghi anche personali tra sconosciuti che non hanno avuto precedentemente nulla a che fare l'uno con l'altro. Ciò mi è apparso come un fatto leggermente strano perchè io non andrei mai da uno sconosciuto a raccontare tutta la mia vita, ma trattandosi di un romanzo che si incentra in particolare su questi immensi dialoghi suppongo sia piuttosto normale. Il finale mi ha lasciata leggermente confusa, ma chiudendo il libro non posso far altro che affermare che nonostante quelle due piccole cose è un romanzo veramente carino.
"E' questo un viaggio.
Prtire e tornare diversi."
Nessun commento:
Posta un commento